Come racconta lui stesso nei suoi libri, la passione di Franco Nembrini per Dante nasce a dodici anni mentre trasporta casse di bottiglie lungo le scale di una cantina, folgorato dal verso «E proverai […] come è duro calle / lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale»: nasce di qui un amore per la letteratura che lo porterà a insegnare per vent’anni italiano nelle scuole superiori della provincia bergamasca. Avviene che una sera uno dei quattro figli, in vista di un’interrogazione su Dante, lo rimproveri bonariamente: «Papà, tu vai in giro a parlare di Dante a tutti, ma a noi non hai mai detto niente». Detto fatto, la domenica seguente si siedono intorno a un tavolo Franco, un paio di figli e un paio di amici dei figli, a parlar di Dante; e di domenica sera in domenica sera la cerchia si allarga, fino a superare le duecento persone. Con il passare del tempo in un gruppetto di quei duecento la passione cresce, e nel 2005 danno vita a Centocanti, un’associazione di giovani, studenti e non, accomunati dall’amore per la Commedia, al punto che lo statuto prevedeva che ciascuno dei soci conoscesse un canto a memoria, così che l’intera associazione fosse una sorta di Divina Commedia vivente. Nel tempo, anche alcuni dei ragazzi di Centocanti cominciano a girare per scuole, centri culturali, gruppi di amici a riproporre a loro volta la lettura di Dante che hanno imparato con Franco; e nasce l’esigenza di incontrarsi regolarmente anche per un lavoro più sistematico di lettura critica del poema, lavoro a cui partecipano anche alcuni illustri studiosi.
Molti dei ragazzi nel frattempo finiscono l’università e iniziano a insegnare in diverse città d’Italia, rendendo molto difficoltoso proprio quel lavoro preciso e puntuale che fino a quel momento avevano portato avanti. Decidono quindi, nel 2012, di sciogliere l’associazione e di dedicarsi alla spiegazione e divulgazione della Commedia a scuola, tra studenti e colleghi, talvolta in presentazioni pubbliche.
Quando nel 2012 Franco decide di fondare una piccola casa editrice che gli permetta di pubblicare autonomamente libri e dvd, non ha dubbi sul nome che avrebbe avuto: Centocanti, proprio per non dimenticare l’esperienza di passione e amicizia che aveva animato gli anni precedenti, che diventa lo spirito con il quale nascono, crescono e vengono rese pubbliche le opere di Franco.